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Come dev’essere un buon curriculum per il mercato del lavoro francese

Parte 1 – Generalità

Malgrado la crisi degli ultimi anni, la salute delle aziende francesi è globalmente buona e le previsioni per i prossimi anni, ottimistiche. Nel precedente articolo abbiamo parlato del mercato del lavoro in Francia e di come, con un po’ di impegno, sia possibile trovare lavoro nel paese di Molière, anche quando si è stranieri. Un buon Curriculum ed una lettera di accompagnamento personalizzata sono naturalmente degli elementi determinanti per la buona riuscita della ricerca di un impiego. Va da sé che dovranno entrambi essere scritti in lingua francese. Con questo articolo e con i seguenti inizieremo a dedicarci alla stesura di questo prezioso documento, in grado di aprire le porte del lavoro dei vostri sogni: quali informazioni deve contenere un CV? Qual è la sua lunghezza ideale? Quali sono gli errori da evitare? Passeremo in rassegna tutti quei “dettagli” che fanno si che un CV emerga dalla pila di candidature che ogni recruiter si ritrova quotidianamente a dover smistare.

So di averlo già scritto ma non lo ripetero’ mai abbastanza: il CV Europass, ritenuto troppo lungo e dispersivo, non è mai stato adottato dai recruiter Francesi, e mai lo sarà. Se cercate lavoro in Francia dovete quindi essere consapevoli del fatto che un CV Europass viene quasi sistematicamente cestinato senza neppure essere letto, e che vi sarà dunque necessario creare un nuovo CV seguendo il modello francese che sto per presentarvi.

Il CV francese di successo

Il Curriculum francese di successo

Le informazioni che un recruiter cerca sul CV

Sapevate che il 31% dei recruiters impiega dai 30 ai 60 secondi per la lettura di un CV? E che molto spesso un recruiter impiega solamente 6 secondi alla sua lettura? Sono pochi, vero? Ecco perché è essenziale che il CV sia costruito in modo da attrarre la sua attenzione su alcuni punti chiave.

Uno studio americano pubblicato dalla rivista Business Insider ha identificato come e per quanto tempo i recruiter dedicano la loro attenzione alla ricerca di informazioni. Durante questi 6 piccoli secondi, i recruiter si interessano principalmente a:

  • nome e cognome
  • attuale lavoro e nome dell’azienda
  • data di inizio e di termine dell’ultima missione lavorativa (per i candidati disoccupati)
  • esperienze precedenti (funzione, azienda e date)
  • studi superiori

 

Sfruttate al meglio questa scoperta, strutturando il CV in modo da renderlo chiaro e pertinente, per non stancare il suo lettore e per orientare la sua attenzione verso cio’ che è nel vostro interesse lui veda in primo luogo. Le informazioni importanti devono essere immediatamente identificabili. La scelta del modello (cronologico, funzionale o crono-funzionale) dipenderà da diversi parametri quali la lunghezza e la diversità dell’esperienza, delle competenze e dei ruoli. A meno che non si tratti un CV per un impiego nei settori della pubblicità e/o del marketing, evitate i format, i caratteri ed i colori troppo originali, che potrebbero risultare controproducenti distraendo e disturbando la lettura del CV.

Allo stesso modo, tenete presente che, per quanto interessante, un CV troppo lungo, troppo dettagliato o troppo articolato puo’ arrivare a scoraggiare un recruiter dal proseguire la lettura.

Un buon CV deve contenere in primis l’identità del candidato: non costringete il recruiter a dover percorrere il CV per sapere chi siete. Indicate quindi, in alto a sinistra ed in grassetto, il vostro nome ed i vostri recapiti.

La foto sul CV: si o no?

Alla luce dei diversi dibattiti sulla discriminazione si potrebbe pensare che la foto non vada messa sul CV in quanto non apporta nulla alle competenze richieste per l’impiego. Ma, nei fatti, anche l’apparenza ha il suo peso nella scelta del recruiter. Secondo uno studio effettuato dall’agenzia di recruitment Robert Half, i primi elementi che catturano l’attenzione del recruiter durante la lettura di un CV sono l’esperienza professionale (42%), i diplomi (21%), le competenze tecniche (14%); vengono in seguito le altre informazioni quali età, indirizzo, hobbies ecc… ed infine la foto (3% dei recruiters). Potremmo credere che presenza della foto non sarebbe dunque cosi rilevante nell’ambito di una candidatura, se non fosse che –come ben sappiamo- l’apparenza fisica (presentazione, aspetto…) ha la sua importanza durante un colloquio di lavoro, ed a maggior ragione quando il candidato si presenta per un impiego che implica il contatto con il pubblico, la clientela…

Se ritenete che l’aspetto sia importante per l’impiego per il quale vi state candidando potete aggiungere una foto al vostro CV, tenendo pero’ presente che questa deve corrispondere ad alcuni criteri: la foto per il CV dev’essere chiara, di buona qualità e rispecchiare un profilo professionale, serio ma non tanto da sembrare triste.

Sono da escludere le foto troppo piccole, poco nitide, pixellizzate, ritagliate da foto “fuori contesto” (vacanze, feste, ecc…). Scegliete una foto che fornisca di voi l’immagine di una persona curata, vestita in modo classico (giacca e camicia). Se potete, fatevi scattare una foto appositamente per il CV e curate il vostro aspetto come se foste pronti per l’intervista con il recruiter: tenetevi in posizione eretta, che trasmetta di voi l’immagine di una persona sicura e determinata. Mostrate la foto ai vostri parenti ed amici e chiedete il loro parere.

Il titolo sul CV

L’utilizzo di un titolo sul CV puo’ essere pertinente, poiché cattura l’attenzione del recruiter ed orienta la sua lettura, indicandogli se sia il caso o meno di continuare con l’esame del profilo. Consiglio caldamente di attribuire al CV un titolo  che risponde ad un impiego ben preciso, mentre il titolo è da evitare –per ovvi motivi- se avete scelto di creare un curriculum generico, più versatile, da utilizzare per rispondere a diversi tipi di annunci (cosa che, personalmente, sconsiglio di fare).

Proprio perché si tratta della prima cosa che salta agli occhi del recruiter, se scegliete di dare un titolo al vostro CV dovrete sceglierlo con la massima attenzione, poiché un titolo sbagliato vi penalizzerebbe. Se volete dunque che il recruiter si senta invogliato a continuare la sua lettura, il titolo del CV deve corrispondere all’impiego offerto dall’azienda. Non cedete alla tentazione di inviare CV a destra e a manca indicando come titolo l’impiego che vorreste ottenere, poiché questo vi penalizzerebbe in quanto alcuni recruiter non si ricorderebbero di voi qualora dovesse presentarsi un’altra opportunità corrispondente al vostro profilo. Limitatevi a citare il ruolo, evitando di aggiungere qualità personali che andranno invece indicate nella lettera di accompagnamento.

La seconda missione del selezionatore è quella di scoprire cosa fate e per quale azienda state lavorando o avete lavorato, poiché gli interessa sapere essenzialmente se il vostro profilo corrisponde all’impiego che la sua azienda offre, e se avete già lavorato presso un’azienda appartenente allo stesso ecosistema della sua. Se la vostra precedente azienda è importante, valorizzatela indicandone il nome ed il logo. Indicate nella riga seguente l’impiego che occupate o che occupavate. Nel caso di un’azienda poco conosciuta, riportate invece degli elementi che possano valorizzarla: numero di impiegati, volume del fatturato, settore di attività ecc.

Per esempio, nel caso di una candidatura per un impiego commerciale, il recruiter andrà a verificare se il candidato ha esperienza in BtoB o in BtoC, nel settore terziario o in quello industriale, il volume di clienti gestiti, ecc… La sua attenzione si sposterà poi verso tutto cio’ che puo’ risultare importante per l’esercizio di quella specifica funzione: le lingue conosciute, l’utilizzo di uno specifico programma informatico, la formazione. Le date devono figurare a sinistra, in un’apposita colonna.

A questo stadio il recruiter avrà già “speso” 4 dei 6 secondi disponibili ed avrà già iniziato a valutare la pertinenza del CV, è quindi importante che il resto delle vostre precedenti esperienze lavorative -listate dalla più recente alla più lontana- gli permetta di identificare immediatamente le competenze ed attività chiave per l’impiego al quale puntate. Evidenziate dei dettagli delle vostre realizzazioni in grado di rafforzare la credibilità della vostra candidatura (i risultati ottenuti).

Dopo aver passato in rassegna l’ultima esperienza lavorativa, le competenze evidenziate, gli anni di esperienza, le realizzazioni, le parole chiave, le tecnologie utilizzate nell’ambito di un impiego tecnico, le lingue conosciute ed i diplomi ottenuti, il selezionatore deciderà se dare o meno al vostro CV la chance di una seconda e più approfondita lettura.

Se il vostro CV ha permesso al recruiter di trovare le informazioni essenziali senza perdere tempo e se il vostro profilo corrisponde realmente all’impiego offerto, avrete superato la prima tappa della selezione, che porterà il vostro CV sulla scrivania del responsabile delle Risorse Umane.

Eccoci alla fine della parte 1 dedicata alle generalità del CV francese. Nelle parti seguenti andremo a vedere più in nello specifico come fare in modo che il vostro CV venga letto, quali sono gli errori da non commettere nella stesura del CV, quali sono i vantaggi di un CV on-line, qual è la lunghezza giusta per un buon CV, in che modo i recruiter leggono i CV. Andremo inoltre ad esplorare i diversi modelli e format di CV, il CV internazionale, parleremo di come valorizzare le rubriche secondarie del CV, del modo migliore per trasmettere il CV, dell’ora più adatta per inviare la candidatura e di come chiedere un feed-back al recruiter.

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